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Era il 3 febbraio 1957 e sul Programma Nazionale, quella che poi sarà Rai 1, andava in onda per la prima volta Carosello.

Ben 58 anni dunque per la prima forma di comunicazione pubblicitaria televisiva italiana.

COS’ERA REALMENTE CAROSELLO

Sarebbe riduttivo affermare che Carosello era solo ed esclusivamente un contenitore pubblicitario: nei dieci minuti di trasmissione (ogni giorno dalle 20:50 alle 21:00) si alternavano brevi sketch teatrali e intermezzi musicali, seguiti poi dalle réclame per un giro di affari altissimo: basti pensare che ogni episodio della durata di 2 minuti e 15 secondi, seguito da 35 secondi di pubblicità (il famoso codino), costava allo sponsor 1 milione e 500 mila lire. Ogni sera Carosello presentava 4 episodi, dunque quattro cicli contrattuali. Ecco la prima puntata di carosello, con i quattro sketch di:

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A LETTO DOPO CAROSELLO

Era il 3 febbraio 1957 e sul Programma Nazionale, quella che poi sarà Rai 1, andava in onda per la prima volta Carosello.

Inserito in un contesto storico di grande trasformazione (Simona Collarini definisce così i quindi anni tra il 1953 e il 1969 in Storia del ‘900 italiano) e subito prima degli anni di piombo (dal ’68 fino agli anni ’80), Carosello diventa subito un fattore di coesione per gli italiani dal Nord al Sud. Il successo della formula di Carosello fu talmente grande che entrò subito a far parte dell’immaginario collettivo dell’epoca, tanto che la fortunata espressione A letto dopo Carosello scandiva realmente un momento della giornata per grandi e piccini. Ma le innovazioni culturali legate al programma non si fermavano qua: a Carosello infatti si devono molte innovazioni nel linguaggio televisivo. Il modo nuovo di comunicare delle aziende si inseriva perfettamente in un contesto di consumi di massa, dove il linguaggio diventa semplice, immediato, familiare per la presenza di personaggi ricorrenti costruiti ad hoc come per esempio Carmencita e il Caballero di Caffè Paulista di Lavazza, a 270 lire l’etto:

GRANDI PERSONALITÀ

Nei vari sketch ritroviamo molti nomi che poi diventeranno famosi. Dario Fo vincerà il Nobel per la letteratura solo nel 1997, ma già prima grazie a diversi sketch era noto agli italiani:

Mina, nel video che segue, prova a convincere per Barilla le donne italiane:

Mimmo Craig in versione salutista per Olio Sasso:

Le celebri musiche di Edoardo Vianello:

E poi le gemelle Kessler:

VALORI CONTESTABILI

Chiaramente ogni prodotto mediatico è figlio del suo tempo e rispecchia dunque valori socialmente condivisi che alla luce dei tempi moderni non sempre sono facilmente condivisibili. Per i più critici infatti, non sono mancate infatti letture con vene polemiche neanche tanto velate. Come ad esempio il (mal?) celato razzismo che si potrebbe leggere in alcune battute:

O il palese snobismo della borghesia nascente nei confronti di altre classi sociali:

Si potrebbe andare avanti per ore con i 7261 episodi di Carosello, perché tutto sommato con i suoi 58 anni è ancora affascinante e perché è un ottimo mezzo per conoscere i significati di una storia non così lontana. 

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